Sono state definite le modalità di accesso al credito d’imposta pe investimenti nella ZES Unica, un incentivo allettante per tutte le imprese che effettuano investimento nelle aree del centro-sud Italia.
Di seguito le principali caratteristiche:
Soggetti beneficiari per l’accesso alla ZES Unica
Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica o dal regime contabile adottato, già operative o che si insedieranno nella ZES unica, in relazione all’acquisizione deo beni strumentali destinati, prevalentemente a strutture produttive delle regioni: Abruzzo, Basilicata, Caabria, Campani,a Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Investimenti ammissibili ed esclusi
Possono usufruire dell’agevolazione gli investimenti, facenti parte di un progetto di investimento iniziale, realizzati dal 1° gennaio al 15 Novembre 2024, relativo all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie, destinate a strutture produttive già esistenti o che verranno impiantate nelle zone di competenza della ZES.
Il concetto di investimento iniziale contempla cinque differenti accezioni:
a) la realizzazione di un nuovo stabilimento: per “realizzazione di un nuovo stabilimento” può intendersi, la creazione ex novo anche di una nuova unità di produzione;
b) l’ampliamento di uno stabilimento già esistente: l’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente” può essere inteso come l’intervento su una struttura esistente all’interno del territorio ammissibile al credito d’imposta, finalizzato a consentire la produzione di un volume maggiore di almeno uno dei prodotti già fabbricati nello stabilimento, senza con ciò modificarne sostanzialmente il processo produttivo complesso;
c) la diversificazione della produzione: la “diversificazione della produzione di uno stabilimento”, finalizzata ad ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente nello stabilimento, è soddisfatta a condizione che tali prodotti non siano stati fabbricati nello stabilimento prima del progetto di investimento;
d) il cambiamento fondamentale/la trasformazione radicale del processo produttivo complessivo: la “trasformazione radicale del processo produttivo complessivo” è stata identificata, dalla Commissione europea, con l’attuazione di una fondamentale innovazione di processo. La semplice sostituzione di singoli beni, senza l’apporto di un cambiamento fondamentale al processo di produzione complessivo, costituisce un investimento di sostituzione; pertanto, non potrebbe essere ammesso al credito. Anche la sostituzione di singoli elementi di attrezzature con altri più performanti (a meno che ciò non porti ad un cambiamento fondamentale nel processo produttivo complessivo) potrebbe essere considerata un investimento di sostituzione non ammissibile, poiché l’eventuale modifica apportata nella produzione dovrebbe avere un impatto significativo sul processo di produzione complessivo e non limitarsi a un miglioramento puntuale, pertinente solo per una parte minore del processo di produzione. Relativamente a questa definizione di investimento iniziale, la Commissione europea impone che per gli investimenti delle grandi imprese i costi ammissibili al loro investimento devono superare l’ammortamento degli attivi relativi all’attività da modernizzare nei tre esercizi finanziari precedenti
e) l’acquisizione degli attivi di uno stabilimento che sarebbe stato chiuso: la nozione di “acquisto di attivi appartenenti ad uno stabilimento chiuso” merita un’attenta precisazione. La norma istitutiva del credito di imposta esclude da principio questa possibilità per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, specificando che devono essere nuovi
Misura del credito d’imposta
La norma pone anche una soglia e un tetto al costo complessivo dei beni agevolati che va da 200.000 euro a 100 milioni di euro, per ciascun progetto di investimento, indipendentemente dalla dimensione dell’impresa beneficiaria.
Il credito d’i posta è così determinato:
- per gli investimenti realizzati in Calabria, Campania, Puglia, e in Sicilia:
– 60% dei costi per le piccole imprese, 50% per le medie imprese e 40% per le grandi imprese nel caso di investimenti fino a 50 milioni di euro;
– 40% dei costi, per le piccole, le medie e le grandi imprese in caso di investimenti maggiori di 50 milioni di euro; - per gli investimenti realizzati in Basilicata, Molise e Sardegna:
– 50% dei costi, per le piccole imprese, 40% per le medie imprese e 30% per le grandi imprese in caso di investimenti fino a 50 milioni di euro;
– 30% dei costi, per le piccole, medie e grandi imprese in caso di investimenti maggiori di 50 milioni di euro; - per gli investimenti realizzati nei territori individuati ai fini del sostegno del fondo per una transizione giusta nelle Regioni Puglia e Sardegna:
– 70% dei costi, per le piccole imprese, 60% per le medie imprese e 50% per le grandi imprese in caso di investimenti fino a 50 milioni di euro nella regione Puglia (area della provincia di Taranto);
– 60% dei costi, per le piccole imprese, 50% per le medie imprese e 40% per le grandi imprese in caso di investimenti fino a 50 milioni di euro nella regione Sardegna (area della provincia del Sulcis Iglesiente);
-50% dei costi, per le piccole, el medie eel grandi imprese in caso di investimenti maggiori di 50 milioni di euro nella regione Puglia (area della provincia di Taranto)
– 40% dei costi per le piccole, medie e grandi imprese in caso di investimenti maggiori di 50 milioni di euro nella regione Sardegna (area della provincia del Sulcis Iglesiente); - per gli investimenti realizzati nelle zone assistite della Regione Abruzzo indicate dalla vigente Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027:
– 35% dei costi, per le piccole imprese, 25% per le medie imprese e 15% per le grandi imprese in caso di investimenti fino a 50 milioni di euro;
– 15% dei costi, per le piccole, le medie e le grandi imprese in caso di investimenti maggiori di 50 milioni di euro.
Procedura di accesso al credito d’imposta
Per accedere al credito d’imposta, isoggetti interessati devono presentare una richiesta all’Agenzia delle entrate, nel periodo dal 12 giugno al 12 luglio 2024, indicando l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2024.
lI modello di comunicazione, con el relative istruzioni, dovrà essere approvato con provvedimento del direttore del’Agenzia dele entrate, che dovrà stabilire anche el modalità di presentazione.
Sempre nel periodo dal 12 giugno al 12 luglio 2024, isoggetti interessati potranno:
a) inviare una nuova comunicazione, sostitutiva della precedentemente;
b) presentare la rinuncia integrale al credito d’imposta precedentemente comunicato.
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