La premessa è che da mesi si sente parlare di transizione 5.0 ma, nonostante ci sia una legge, è necessario attendere i decreti attuativi che trasformano in pratica quello che per ora è solo teoria.
Fatte le dovute premesse, a oggi sappiamo che:
- Il credito d’imposta per l’acquisto di beni materiali e immateriali avviene attraverso il paradigma del piano industria 4.0
- È stata inserita l’integrazione dell’efficentamento energetico come parametro.
Di seguito troviamo un breve riassunto delle principali caratteristiche del piano di Industria 5.0.
Beneficiari
Tutte le imprese che effettuino nuovi investimenti nel biennio 24/25 in strutture produttive del territorio italiano.
Alla base del credito d’imposta permangono i progetti di innovazione atti a ridurre i consumi energetici, ma non sono parametri rilevanti la forma giuridica, il settore, la dimensione o il regime fiscale.
Spese ammissibili
Permangono gli investimenti in beni presenti negli allegati A e B del piano transizione 4.0, interconnessi, e che comportino in alternativa:
- Un risparmio energetico minimo del 3% rispetto alla struttura produttiva in cui vengono ubicati
- Un risparmio del 5% rispetto ai processi interessati dall’investimento.
Tra le spese ammissibili, anche un piano per la formazione del personale (erogata da soggetti esterni), finalizzata all’acquisizione e al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica, entro il 10% degli investimenti in beni strumentali e fino ad un massimo di €300.000.
Agevolazioni
L’agevolazione è prevista a scaglioni secondo questi parametri:
- 3%-6% struttura produttiva o 5%-10% processi interessati dall’investimento
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- Fino a 2,5 milioni: 35%
- Da 2,5 a 10 Milioni: 15%
- Da 10 a 50 milioni: 5%
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- 6%-10% struttura produttiva o 10%-15% processi interessati dall’investimento:
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- Fino a 2,5 milioni: 40%
- Da 2,5 a 10 Milioni: 20%
- Da 10 a 50 milioni: 10%
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- Dal 10% struttura produttiva o dal 15% processi interessati dall’investimento:
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- Fino a 2,5 milioni: 45%
- Da 2,5 a 10 Milioni: 25%
- Da 10 a 50 milioni: 15%.
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Il risparmio energetico dovrà essere attestato da una certificazione ex ante e da una certificazione ex post effettuate da un valutatore indipendente che sarà presente in una apposita lista disposta nel decreto attuativo, il cui costo sarà ammissibile, solo per le PMI, fino ad un massimo di €10.000.
Modalità di fruizione del credito
Il credito è utilizzabile solo in compensazione, trascorsi 5 giorni dalla trasmissione da parte del GSE all’AdE dell’elenco delle aziende ammesse, tramite F24 anche in un’unica soluzione, entro il 31/12/2025;
l’ammontare non ancora utilizzato alla predetta data è riportato in avanti ed è utilizzabile in cinque quote annuali di pari importo.
Il credito d’imposta per il piano di transizione 5.0 non può essere oggetto di cessione o trasferimento neanche all’interno del consolidamento fiscale.
Transizione 5.0: cosa fare per essere pronti
In attesa dei decreti attuativi c’è qualcosa che possiamo fare per non farci trovare impreparati: prenotare il proprio credito.
La 5.0 infatti non è una dichiarazione alla pari della 4.0. I fondi sono limitati, si tratta di risorse a plafond dove vige la regola del “chi prima arriva meglio alloggia” e tutto parte comunque dalla 4.0: le agevolazioni 5.0 sono un plus cui hanno diritto le aziende che hanno inserito, nel proprio ciclo, beni strumentali che già ricadono nel piano 4.0.
La cosa più utile da fare, nel caso sia previsto un investimento che può ricadere nella 5.0, è quello di procedere con l’investimento e con il versamento del 20% di anticipo. Questo è mecessario per giocare d’anticipo ed evitare di dover adempiere agli obblighi di legge in tempi ristretti una volta uscito il decreto attuativo.
Contestualmente è necessario produrre una dichiarazione ex ante relativa alla riduzione dei consumi energetici conseguibili tramite gli investimenti agevolabili.
La novità del piano 5.0 rispetto al precedente 4.0 è che è possono essere agevolati anche beni come i software per la gestione, proprio come il WMS I-TECH, quando monitorano i consumi energetici o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica.
I magazzini verticali Incaricotech e il software di gestione del magazzino I-TECH, rientrano a pieno titolo nel piano di agevolazioni: una volta effettuato l’investimento e collaudato l’impianto (basteranno poche settimane dall’ordine al collaudo), e smarcato l’iter burocratico, la pratica sarà andata a buon fine e l’accesso alla 4.0 prima, e alla 5.0 poi sarà concluso.
Con la dichiarazione ex post, infine, al completamento dell’investimento, l’azienda dichiarerà l’effettivo inserimento/collaudo/avvio dei beni agevolabili dichiarati nella ex ante.